L’Isola dell’Asinara e i suoi abitanti

L’Isola dell’Asinara chiude nella parte occidentale il suo omonimo golfo ed è oggi una delle isole del Mediterraneo quasi completamente disabitate.

L’Isola e il Golfo fanno parte del Parco Nazionale dell’Asinara: il parco e il territorio prendono il nome di “Asinara” perché abitati da piccoli asini bianchi dei quali non si conosce l’origine.

L’Asinello biancodell’Isola dell’Asinara è un piccolo asino molto simile al tipico Asino Sardo. Non si conosce l’origine, ma la sua presenza fu testimoniata fin dalla fine del XX secolo. Alcuni studiosi ritengono che furono importati dall’Egitto dal Duca dell’Asinara nei primi anni dell’Ottocento.

L’Isola dell’Asinara è abitata anche da un piccolo gruppo di Mufloni che hanno trovato il loro habitat naturale nelle zone rocciose dell’isola

Gli uccelli sono la specie animale che ricoprono maggiormente il territorio: il Gabbiano Reale, il Gabbiano Corso, il Falco Pellegrino, la Pernice Sarda e il Marangone dal Ciuffo.

I fondali marini dell’Asinara

Chi praticherà sport subacquei, potrà ammirare, nei fondali marini dell’Isola dell’Asinara, stelle marine, Anemoni, Cernie, Saraghi, Polpi, e le ampie Praterie di Posidonia. In alcuni punti sono stati ritrovati relitti e lingotti di epoca romana. Un ultimo ritrovamento, nel 2007, fu quello nei pressi dell’Isola Rossa: due antichi relitti con centinaia di anfore di epoca romana, provenienti dalla Penisola Iberica. Il primo trasportò alcune salse a base di pesce, mentre il secondo del Tardo Impero Romano trasportò metalli e minerali.

L’Asinara, antico punto strategico per la difesa del territorio sardo

Non mancano punti di interesse storico-artistico: i resti di un antico monastero dei Camaldolesi risalente al XII secolo nella località di Sant’Andrea; la Torre aragonese di Cala d’Oliva situata nella zona costiera nord orientale dell’isola; la Torre di Cala Arena del 1600; la Torre aragonese di Punta Trabucato ( le torri furono costruite nel ‘600 su commissione di Andrea Perez, con lo scopo di difendere il Regno di Sardegna dalle incursioni piratesche); i resti del castello medievale chiamato Castellaccio, che domina la piana dell’Isola e lo stretto di Fornelli.